Il nostro appuntamento con la rubrica FARE CASA, prosegue con un argomento molto interessante ed importante: l’ILLUMINAZIONE.
La luce, elemento vitale che regola il nostro orologio biologico, indispensabile alla vita nel nostro mondo e nelle nostre case.
La presenza della luce nella giusta quantità e qualità è fondamentale per avere una buona abitabilità e svolgere tutte le attività quotidiane, piacevolmente. Esistono molte normative, teorie e formule per regolamentare la materia “luce” ma da sole non sono sufficienti per definire la qualità di uno spazio e far si che venga percepito come accogliente.
Photo via Bungalow classic
La disposizione e la dimensione delle aperture – finestre, portefinestre e lucernari – ad esempio, è molto importante per la quantità di luce naturale che può entrare in casa ma purtroppo sono troppo spesso pensate su disegno solo per rispettare i parametri minimi imposti dalle normative igienico-sanitarie, o per una logica compositiva delle facciate di un edificio, senza pensare a quanta luce entra o cosa si vedrà attraverso quei “buchi”. Troppo spesso in fase progettuale viene dimenticato il “comfort abitativo” con scelte dettate più dal “decoro esteriore” che non dalle esigenze dell’abitare.
La luce naturale in casa fa bene alla salute.
Quando però anche l’attenzione alla distribuzione delle aperture, alla loro dimensione e forma non ha prodotto buoni risultati e quindi i nostri ambienti risultano ancora bui (magari perchè esposti a nord), oppure al calar della sera, che si fa?
Si ricorre all’illuminazione artificiale.
L’illuminazione artificiale degli interni è una materia molto complessa sia per le competenze tecniche ed interdisciplinari che coinvolge, sia per le molteplici e diverse possibilità dei prodotti da scegliere e riveste un ruolo fondamentale nella creazione di spazi più accoglienti e belli da vedere e soprattutto da vivere.
Arredare gli ambienti non significa solo scegliere e posizionare mobili e complementi con attenzione ed armonia; è necessaria anche la luce giusta, in grado di rendere gli interni salubri e vivibili e che possa valorizzare lo spazio, gli arredi e gli oggetti in esso contenuti.
Photo via
L’errore più comune che riguarda l’illuminazione è quello di partire dalla scelta degli apparecchi illuminanti: NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO perchè in questo modo si generano soluzioni parziali ed errori nella distribuzione della luce (io recito bene e razzolo molto male, sappiatelo).
È essenziale invece realizzare un progetto di illuminazione partendo da un’analisi attenta e scrupolosa della struttura architettonica, dei materiali, dei colori e delle caratteristiche geometriche dello spazio da illuminare. Questo studio permetterà una distribuzione ottimale della luce e soprattutto farà sì che sia adatta all’uso desiderato. È quindi importantissimo fissare un “obiettivo” e chiedersi quale sia il risultato e/o l’atmosfera che si vuole ottenere.
Progettare illuminazione significa unire il disegno dello spazio, dei volumi, delle superfici, la scelta dei materiali, delle loro texture e dei colori, con la selezione e la distribuzione delle fonti luminose.
La disciplina che si occupa dell’illuminazione di spazi ed ambienti, sia interni che sterni, sfruttando sia la luce solare sia quella artificiale si chiama ILLUMINOTECNICA.
Per produrre un progetto di illuminazione la conoscenza dell’illuminotecnica è indispensabile ma non sufficiente perché esso si basa su conoscenze interdisciplinari:
· Fisiologia e psicologia della visione: percezione luminosa dell’occhio umano, ergonomia dell’illuminazione, comfort visivo.
· Architettura e design: scelta della luce adatta per interni o esterni, edifici, giardini, negozi, musei ecc..
· Bioarchitettura: massimo sfruttamento della luce solare.
· Elettrotecnica: impiego dell’elettricità nell’illuminazione – impiantistica.
L’illuminazione degli ambienti domestici riveste un’importanza fondamentale per lo svolgimento delle attività lavorative. Una corretta illuminazione è una necessità per evitare e prevenire l’insorgere di veri e propri problemi; gli ambienti mal illuminati sono responsabili di disturbi di vario genere che vanno dal banale giramento di testa, alla difficoltà di concentrazione, eccessiva lacrimazione, stanchezza, visione sdoppiata, fastidio alla luce, mal di testa, fino ad arrivare all’irritazione cronica del nervo ottico con tutte le conseguenze che il caso comporta. Non per creare allarmismi, ma è doveroso per la nostra salute installare una corretta illuminazione, soprattutto negli ambienti dedicati allo svolgimento di attività lavorative.
L’abbagliamento ad esempio, dovuto alla presenza di corpi illuminanti artificiale, è una delle cause più frequenti di disturbi della vista. Questo fenomeno, in particolare in luoghi di lavoro come negli studi dove si ha la necessità di un’illuminazione diffusa, deve essere attentamente valutato attraverso la ricerca di un indice, UGR, che dipende dal tipo di apparecchio illuminante impiegato. Quando il valore dell’indice UGR supera il limite previsto dalla normativa, in rapporto al tipo di attività da svolgere all’interno del locale illuminato, si deve provvedere ad eliminare il problema. Per ridurre il fenomeno dell’abbagliamento esistono alcuni rimedi, in primis, un’attenta sistemazione della postazione di lavoro, in funzione al tipo di lavoro da svolgere, inoltre, utilizzare il più possibile finiture OPACHE per mobili e piani di lavoro perché sono meno riflettenti. Anche i colori delle pareti sono molto importanti: colori chiari per soffitto e pareti riducono il fenomeno.
Tutti questi aspetti è bene che siano valutati e considerati insieme ad un esperto: il progettista illuminotecnico o light designer, che sarà consigliare come suddividere ed articolare il vostro impianto di illuminazione.
Nell’era del risparmio energetico è di fondamentale importanza non tralasciare i consumi, non solo puntando alla diminuzione dei livelli di illuminazione o al numero dei punti luce ma soprattutto alla scelta delle tecnologie che rispettano efficienza e consumi.
Gli apparecchi illuminanti si distinguono per la natura dell’emissione luminosa e per il modo in cui vengono posizionati o installati.
Le sorgenti luminose più utilizzate in ambito domestico sono:
INCANDESCENZA: la lampadina che tutti conosciamo che però non è più sul mercato. Crea una luce molto calda e morbida.
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ALOGENA: genera una luce calda ma più vivida e bianca rispetto all’incandescenza. Sono adatte per creare una luce indiretta. Unico problema: scaldano e consumano molto e quindi può essere utile dotarle di un varialuce per controllare l’intensità luminosa.
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FLUORESCENZA: più comunemente chiamate luci a basso consumo o NEON; presenti in commercio sia con attacco E27, a vite della vecchia lampadina, sia in tubi di diverse sezioni e lunghezze che possono essere installati in linea per creare luci architettoniche. Io ad esempio li ho installati sopra i mensoloni in cartongesso che ho creato nelle varie stanze sia a scopo decorativo che funzionale appunto. Esistono in differenti temperature colore, dalle più fredde con tonalità azzurrate, alle più calde con tonalità più gialle.
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LED: la vera rivoluzione della luce. Hanno molti pregi, dal consumo ridotto alla lunga durata; non scaldano e non generano rifiuti tossici e stanno diventando la tipologia più richiesta ed amata anche se secondo me quelli in commercio, anche se molto migliorati rispetto ai primi, generano una luce ancora troppo poco potente.
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La distinzione principale da fare nel momento in cui ci si approccia ad un progetto di illuminotecnica è tra luce DIRETTA e INDIRETTA.
La luce diretta - dall’alto verso il basso - genera una luce “funzionale” con fascio luminoso diretto verso una superficie o un oggetto; ideale per illuminare zone in cui si svolgono attività precise come ad esempio in cucina sopra il piano di lavoro o in sala da pranzo sopra al tavolo.
La luce indiretta – dal basso verso l’alto – illumina l’ambiente con un tipo di luce riflessa, che cade a “pioggia” creando luminosità diffusa che dà la sensazione di maggiore spazio.
Dopo aver capito di quale illuminazione abbiamo bisogno in un determinato spazio della nostra casa, possiamo passare alla scelta delle sorgenti luminose e all’arduo compito di selezionare i corpi illuminanti tra le molteplici proposte presenti sul mercato. (Forse vi può essere d’aiuto dare una sbirciatina al post che ho scritto su Euroluce 2015 presentando alcune novità di luci di design).
PIANTANA: è una lampada a stelo o da terra. Permette una facile installazione poiché è free standing, ed una pratica adattabilità ai vari spazi ed ambienti perché è collegabile a qualsiasi presa di corrente.
Photo via Riazzoli
PLAFONIERA: è una lampada ancorata a soffitto. Permette di avere una luce morbida, omogenea; è ideale per gli ambienti di passaggio o per quei locali dove non è richiesta una particolare caratterizzazione.
Photo FLOS
FARETTI A SOFFITTO: svolgono lo stesso compito della plafoniera.
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FARETTI AD INCASSO: si integrano perfettamente con l’architettura permettendo perché sono incassati nel soffitto o più spesso nella controsoffittatura in cartongesso, con il pregio di poter essere installati in sequenza a piacere o seguendo schemi particolari, per una maggiore illuminazione. Si ha la percezione dell’apparecchio e della sua struttura solo attraverso la luce emessa, riducendo quindi l’impatto estetico.
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Esistono anche faretti ad incasso orientabili che possono svolgere la duplice funzione di illuminazione d’insieme e d’accento. Oltre che da soffitto ne esistono anche delle varianti da parete o pavimento che sono particolarmente adatti come illuminazione segnaletica e per l’indicazione di percorsi pedonali.
Faretti segnapasso STEP by Simes
APPLIQUE: è una lampada a parete. Garantisce una buona luce diffusa offrendo un buon effetto decorativo d’insieme.
Photo via
SOSPENSIONE: è il lampadario l’oggetto per antonomasia di questa famiglia di lampade. Marcatamente decorativo, specie nelle sue forme più classiche o nei pezzi di design; solitamente posizionato al centro della stanza o sopra il tavolo da pranzo (a mio avviso meglio la seconda ipotesi).
Lampade a sospensione studiosegers
Per creare un ottimo spunto decorativo, appendere gruppi di lampadari simili, regolati a varie altezze, in un angolo della stanza, effetto WOW assicurato.
Bell lamp Normann Copenhagen
LAMPADE DA TAVOLO: sono perfette per creare luce d’atmosfera ma anche impiegate come lampade da scrivania perché ideali per illuminare il piano di lavoro. Possono avere un paralume in stoffa o un diffusore in vetro o metallo.
WOOD lamp Muuto
BINARI ELETTRIFICATI: sono strutture che permettono la creazione di percorsi. Attraverso un unico punto si riesce a trasportare la luce con un minimo intervento strutturale. Sono soluzioni ideali per ambienti con soffitti alti, mansardati, con travi, a volta, a cassettoni, affrescati. Sui binari elettrificati sarà possibile applicare apparecchi con cablaggi diversificati: fluorescenza, spot singoli, bassa tensione ecc….
Photo via ARCHIEXPO
Concludo questa puntata della rubrica ricordandovi che l’originalità di un ambiente consiste anche nell’applicazione più svariata della luce e talvolta il sistema di illuminazione può diventare anche un’affascinante e divertente idea decor per le pareti:
Photo via
Prototipo di Elke van den Hoogen, photo via
Se vi servono altre ispirazioni date un’occhiata alla board LIGHT del mio profilo PINTEREST.
Vi aspetto il prossimo mese con un argomento che sono sicura vi piacerà (è anche tra i miei preferiti).
simona
Se hai perso le puntate precedenti:
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